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Sul Percorso Familiare...

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Percorso Familiare

La famiglia è un insieme di persone, di relazioni e come ogni altro organismo vivente, sviluppa il suo percorso attraverso un ciclo di vita con delle tappe ben precise, esse in generale sono la sua nascita, il suo sviluppo, la sua riproduzione, la sua maturazione e la sua dipartita.

In particolare, la famiglia con figli, che è la casistica più diffusa, percorre di solito le seguenti fasi:

  1. la formazione della coppia, quindi l’incontro dei partner e la decisione di costruire una nuova famiglia insieme;

  2. la famiglia con i bambini piccoli, quindi nascita dei figli e riorganizzazione dell’assetto familiare;

  3. la famiglia con i figli adolescenti, quindi l’affrontare la pubertà e la successiva adolescenza dei figli;

  4. la famiglia con giovani adulti, quindi l’uscita dei figli dalla famiglia;

  5. la famiglia con genitori anziani, quindi l’ingresso dei genitori nella terza età.

L’entrata in ogni nuova fase, richiede alla famiglia di riorganizzarsi per affrontare le nuove situazioni che si vengono ad incontrare, ciò provoca inevitabilmente un cambiamento delle vecchie modalità di funzionamento, in favore di nuove più appropriate ai nuovi compiti che la famiglia dovrà affrontare. Necessariamente l’assetto familiare e le relazioni tra i membri della famiglia incontreranno dei mutamenti, con l’obiettivo di trovare nuovi equilibri adatti per ogni membro e per ogni compito che dovranno affrontare.

Il passaggio da una fase all’altra può rappresentare un momento critico, in quanto richiede ai componenti della famiglia di cambiare qualcosa in se stessi e nel modo di relazionarsi con gli altri familiari; ma non sempre le persone ne sono consapevoli o sono pronte a mettere in atto i cambiamenti necessari. Nell’accesso ad una nuova fase del ciclo vitale della famiglia, può succedere che una famiglia non riesca a riorganizzarsi e che cerchi di mantenere le vecchie modalità di funzionamento, che però possono risultare disfunzionali. Quando ciò accede, insorgono difficoltà relazionali, conflitti, rotture e, non di rado, alcuni suoi membri arrivano a sviluppare disturbi psicologici.

In più, possono rappresentare un momento di difficoltà anche i cosiddetti eventi critici paranormativi, cioè tutte quelle situazioni imprevedibili che possono scuotere l’equilibrio della famiglia, rappresentando un vero e proprio evento traumatico, come per esempio:

  • la morte di un membro della famiglia;

  • la rottura del nucleo familiare a causa di un divorzio o una separazione;

  • improvvisi problemi di salute;

  • perdita del lavoro.

Gli eventi critici, dunque, mettono a dura prova la tenuta del sistema familiare, determinando conflitti e tensioni emotive che possono trovare nel singolo la via per manifestarsi come sintomo del disagio familiare.

Inoltre una famiglia può diventare anche il luogo in cui alcuni membri possono non sentirsi sostenuti nei loro bisogni personali, nel desiderio di affermarsi come individui, nelle loro aspirazioni. Possono essere presenti oltre alle difficoltà evolutive, nodi mai sciolti, traumi e ferite non riparate, dolori provati, nella stessa generazione, o più spesso nell’arco di più generazioni, che possono bloccare la famiglia nella sua naturale capacità riparativa ed assumere o favorire diverse espressioni psicopatologiche, come disturbi alimentari, disturbi depressivi, psicosi, dipendenze patologiche, disturbi d’ansia e somatizzazioni.

Una famiglia che è alle prese con queste difficoltà necessita di tanta energia, forza di volontà, motivazione e disponibilità nel mettersi in discussione per cambiare. In questi casi è molto utile l’aiuto di uno specialista.

Il fine ultimo della terapia familiare non è quello di trovare una causa del disagio, o definire “vittime e carnefici” o di “educare” la famiglia, quanto quello di riuscire ad aiutare a modificare degli schemi di comportamento precostituiti ormai disfunzionali, in modo tale che i vari membri della famiglia prendano consapevolezza e sperimentino nuove modalità di rapportarsi gli uni verso gli altri. La funzione della psicoterapia familiare è quella di supportare tutti i membri, facilitando un processo di trasformazione del sistema, grazie all'instaurarsi di un rapporto di fiducia e alleanza del terapeuta con ognuno dei familiari. Aspetto fondamentale è che la sofferenza venga accolta, dandole un significato che sia riconosciuto e condiviso da tutta la famiglia, ciò favorisce un cambiamento che dona l’opportunità ai membri di sperimentarsi con dei ruoli più flessibili nella relazione, che porta inevitabilmente a dei cambiamenti di ognuno rispetto agli altri, con conseguente modifica delle reciproche richieste ed aspettative.

 

Come si svolge la terapia familiare?

Il terapeuta convoca inizialmente tutta la famiglia (genitori e figli, anche in caso di separazione o divorzio), anche se è possibile che ci siano degli incontri in cui possono essere presenti solo alcuni membri del sistema (ad es. incontro solo con i genitori o con il sistema fratelli). Le sedute durano 60 min.

Durante le prime sedute, si darà ascolto al disagio e alla percezione del problema secondo il diverso punto di vista di ciascun membro, poi, proprio come una squadra, si andranno a concordare gli obiettivi su cui sarà impostato il progetto terapeutico, che sarà rivolto al cambiamento delle dinamiche familiari, relazionali e comunicative.

La terapia familiare è efficace quando tutti i componenti del sistema familiare partecipano alle sedute, mettendosi in gioco, come protagonisti di una storia familiare che ad un certo punto, a causa di alcuni eventi, ha perso la sua naturale capacità di autoguarigione. Sarà compito del terapeuta familiare mettersi anche esso in gioco per aiutare la famiglia a riprendere la sua naturale evoluzione.

Contatti

Dott.ssa Luana Desirée Valeriano

luanadvaleriano@gmail.it

Tel. 320 145 3358

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